Cervus elaphus Linnaeus, 1758

Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Classe: Mammalia Linnaeus, 1758
Ordine: Artiodactyla Owen, 1848
Famiglia: Cervidae Goldfuss, 1820
Genere: Cervus Linnaeus, 1758
Italiano: Cervo sardo
English: Sardinian Deer, Corsican Deer
Français: Cerf élaphe de Corse, Cerf rouge de Corse
Descrizione
Pur essendo una sottospecie piuttosto diversa rispetto al cervo europeo, l'origine del cervo sardo è da considerarsi artificiale, ed attuata, da parte dell'uomo nell'ultimo periodo dell'età del bronzo (1200-700 a.C.). Questo cervo rappresenta ancora oggi un mistero e la sua importazione si giustificherebbe per la presunta utilità che l'animale avrebbe potuto recare all'uomo. Si ritiene infatti che questo ungulato possa aver destato un interesse casuale o di generica utilità tanto da garantirgli un passaggio in Sardegna o Corsica. Favorito anche dalle selve e dalle rigogliose foreste che ricoprivano le due isole, l'animale si è successivamente diffuso uniformemente su tutto il territorio. Tra la fine dell'800 e soprattutto i primi decenni del '900, in concomitanza con la forte deforestazione, l'intensificarsi della caccia e degli incendi pastorali, il cervo ha visto ridursi notevolmente sia la propria densità distributiva, sia il proprio areale, nonostante la prima legge del 1939 che imponeva in Sardegna il divieto totale di caccia al cervo.Si tratta della varietà sardo-corsa del cervo rosso europeo (Cervus elaphus elaphus Linnaeus), è leggermente più piccolo e più snello di esso: lungo circa 2,50 metri compresa la coda ed alto al garrese attorno ai 1,00-1,30 metri. Presenta la testa di medie dimensioni; il muso è allungato, tronco all'apice; gli occhi sono grandi; ha le orecchie ovali molto grandi e dritte; il collo si presenta grosso e lungo; il tronco robusto; gli arti, lunghi e snelli, sono muniti di due grosse dita provviste di robusti zoccoli (altre due dita laterali rimangono in stato rudimentale); la coda è corta e grossa; la sua pelliccia presenta peli abbastanza lunghi e spessi con un manto bruno scuro e parti inferiori più chiare; caratteristico è il cosiddetto disco codale, zona bianca nella parte posteriore delle cosce. Il maschio ha palchi (impropriamente chiamati corna) caduchi, sottili e ramificati, fissati sull'osso frontale: i palchi vengono rinnovati ogni anno e nei primi anni di vita cadono e rispuntano con un ramo in più. La femmina è completamente sprovvista di palchi e presenta mammelle in numero di 4. Predilige le fitte foreste di macchia mediterranea alta e la boscaglia. Gli areali di diffusione sono ancora limitati e localizzati a specifiche aree, seppure in costante espansione. Rispetto al cervo europeo il ciclo riproduttivo risulta anticipato di circa un mese, con il bramito (decisamente più cupo rispetto alla specie continentale) che presenta il picco nella prima metà di settembre. La gravidanza dura 33-34 settimane. I piccoli (in genere uno, più raramente due) nascono tra maggio e giugno.
Diffusione
Sardegna.
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Stato: Italy |
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